Credito d’imposta POS per esercenti

POS 2021

Come funziona e come ottenerlo Sei un esercente con fatturato annuo inferiore ai 400.000€?

Approfitta del credito d’imposta POS e ottieni un rimborso del 30% sulle commissioni su POS.

Cos’è il credito di imposta POS per esercenti?

Scopriamo che cos’è il credito di imposta POS per esercenti e chi ne ha diritto.

Il credito d’imposta è un’agevolazione fiscale concessa dallo Stato a individui o imprese.

Nello specifico, il credito d’imposta sulle commissioni per le transazioni effettuate tramite sistemi di pagamento elettronici è un’agevolazione destinata agli imprenditori o lavoratori autonomi, per i quali risultino nell’anno precedente ricavi e compensi inferiori ai 400.000 euro.

Il credito di imposta POS per esercenti è soggetto a novità a seguito di recenti cambi normativi.
ll nuovo decreto approvato il 30 giugno 2021 prevede agevolazioni per i titolari di partita IVA che si dotano di strumenti per il pagamento mediante carte o bancomat.

È l’articolo 1 a ritoccare il Piano Italia Cashless, in parallelo alla sospensione del cashback.

La prima novità, introdotta riguarda la modifica dell’articolo 22 del decreto legge n. 124/2019,che sposta dal 30 al 100 per cento il credito d’imposta riconosciuto agli esercenti attività d’impresa per le commissioni addebitate in caso di pagamento con bancomat, carte di credito, prepagate e altri strumenti di pagamento tracciabili.

 

Chi ne ha diritto?

Il credito d’imposta è una modalità rivolta agli esercenti a favore di attività, negozianti e liberi professionisti con fatturato annuo uguale o inferiore a 400.000€.

Come richiedere il credito d’imposta POS?

In considerazione dell’avvio delle semplificazioni IVA per i pagamenti con carte e bancomat, debutta un nuovo credito d’imposta dal 100 al 40 per cento per chi acquista, noleggia o utilizza strumenti evoluti di incasso, che consentono anche la memorizzazione e trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate.

In particolare

  • Acquisti, noleggi o utilizzi POS tradizionali, collegati a registratori.
  • Da subito e fino al 30 giugno 2022. L’importo rimborsato sarà dal 10 al 70% a seconda dei ricavi o compensi del periodo d’imposta precedente.
  • Acquisti, noleggi o utilizzi Smart POS. A partire dal 2022. L’importo rimborsato sarà dal 40 al 100% a seconda dei ricavi o compensi del periodo d’imposta precedente.
  • Utilizzi già POS, in questo caso riceverai comunque il rimborso del 100% delle spese di commissione sui pagamenti, fino al 30 giugno 2022.

Il credito d’imposta è utilizzabile solo in compensazione, a decorrere dal mese successivo a quello in cui la spesa è stata sostenuta. Occorre quindi inviare la richiesta tramite modello F24 all’Agenzia delle Entrate, indicando i costi di commissione pagati in un determinato periodo di tempo.

Nexi facilita questa procedura agli esercenti poiché supporta la comunicazione all’Agenzia delle Entrate grazie all’invio telematico dei dati.

Cosa è richiesto all’esercente: i dati per l’Agenzia delle Entrate?

Il credito d’imposta POS Agenzia delle Entrate prevede che i dati siano comunicati dall’esercente che ha diritto all’agevolazione direttamente all’Agenzia delle Entrate tramite la compilazione del modello F24.

In fase di compilazione del modello F24, sarà necessario indicare il codice tributo 6916 per compensare il credito riconosciuto. Il codice 6916 viene denominato “Credito d’imposta commissioni pagamenti elettronici – art. 22, DL 26 ottobre 2019, n. 124”.

L’inoltro delle comunicazioni deve essere effettuato in modalità telematica (utilizzando un formato che ne assicuri l’integrità e l’inalterabilità, ad esempio tramite PEC) entro il ventesimo giorno del mese successivo a ciascun periodo di riferimento.

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