A frutto i controlli massivi sull’occultamento degli incassi tracciabili: le imprese che hanno emesso fatture e inviato corrispettivi per ammontare inferiore ai proventi risultanti dal Pos riceveranno dall’Agenzia delle entrate la segnalazione dell’anomalia, con l’invito a regolarizzare le eventuali violazioni tributarie attraverso il ravvedimento operoso. Fino al 15 dicembre prossimo, eccezionalmente, consentirà anche di evitare la sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio in caso di ripetute violazioni dell’obbligo di rilasciare scontrini elettronici, pur se già verbalizzate.
Destinatari delle missive sono i contribuenti soggetti passivi dell’Iva (essenzialmente imprese commerciali e artigiane a contatto con i consumatori) che presentano “potenziali anomalie” scaturite dal confronto tra l’importo complessivo delle transazioni giornaliere effettuate con mezzi di pagamento elettronico, comunicate all’Agenzia dagli intermediari finanziari, da una parte, e gli importi delle fatture elettroniche e dei corrispettivi telematici trasmessi al Sistema di interscambio dell’Agenzia stessa, dall’altra.
L’Agenzia invierà al domicilio digitale di questi soggetti, ai fini della valutazione della correttezza della segnalazione e per l’eventuale giustificazione delle incongruenze, una comunicazione riportante, tra l’altro, la descrizione dell’anomalia riscontrata e le istruzioni con le modalità per la regolarizzazione, ovvero per comunicare con l’amministrazione, anche mediante gli intermediari incaricati della trasmissione delle dichiarazioni. La stessa comunicazione sarà messa a disposizione del contribuente anche nel “cassetto fiscale” e nel portale “fatture e corrispettivi”.
In ottica di tax compliance il provvedimento ricorda che, qualora riconosca fondata la segnalazione di anomalia, l’interessato potrà sanare le violazioni commesse avvalendosi delle disposizioni dell’art. 13 del dlgs 472/1997 sul ravvedimento operoso; potrà così beneficiare della riduzione delle sanzioni in una misura variabile in ragione del tempo trascorso tra la consumazione e la regolarizzazione della violazione.
A questo proposito, i contribuenti che dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023 hanno commesso una o più violazioni in materia di certificazione dei corrispettivi possono avvalersi, entro il 15 dicembre 2023, del ravvedimento anche se le predette violazioni sono state già constatate non oltre la data del 31 ottobre 2023; ciò a condizione che le violazioni non siano già contestate alla data del ravvedimento. In questo caso, eccezionalmente, le violazioni regolarizzate non si computano ai fini dell’applicazione della sanzione della chiusura dell’esercizio comminata dalla legge per l’ipotesi di reiterate violazioni della specie.
News10 Ottobre 2023by gianfranco grande0
Corrispettivi inferiori agli incassi bancomat: avvisi in arrivo da parte di Agenzia Entrate
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