C’è tempo fino al 30 giugno 2022 per fare domanda per l’assegno unico universale senza perdere gli arretrati dal mese di marzo 2022.
Con il nuovo calcolatore online realizzato da Lab24 è possibile, inserendo alcuni dati familiari, simulare l’importo mensile dell’assegno unico universale spettante.
Questo valore viene anche confrontato con quanto percepito con le detrazioni attuali, che ora vengono sostituite dal nuovo assegno.
1) Perché fare domanda il prima possibile
Chi presenterà domanda dal 1° marzo in poi, infatti, non percepirà l’assegno unico subito a partire da marzo. L’Inps assicura di concludere le istruttorie e di procedere con la messa in pagamento della prestazione entro i 60 giorni dal momento di presentazione della domanda.
Il problema è che nel frattempo, già a partire dalle buste paga di marzo, le famiglie registreranno nei loro “bilanci” mensili, la contestuale cancellazione delle misure attuali, che l’assegno va a sostituire: le detrazioni fiscali per i figli under 21 a carico e gli assegni al nucleo familiare per i minori. Un buco di liquidità che in tanti potrebbero percepire solo “a giochi fatti”, per cui è bene cercare di correre ai ripari fin da ora, per non rischiare di prolungare questa situazione.
2) Entro giugno per ottenere gli arretrati
I ritardatari, che non hanno presentato domanda per l’assegno unico nei primi due mesi dell’anno, solo se invieranno la pratica entro il prossimo 30 giugno riceveranno con la prima mensilità gli arretrati a decorrere da marzo.
Per tutti coloro che presenteranno domanda successivamente, invece, l’assegno unico spetterà solo dal mese di presentazione della domanda e senza arretrati. L’accredito delle somme, invece, avverà in modo automatico, con una procedura ad hoc che non richiede istanze, per tutte le tutte le famiglie con minori a carico beneficiarie del reddito di cittadinanza (per loro è prevista un’integrazione degli importi con l’Rdc).
3) Come fare domanda in poche mosse
L’Inps ha messo a disposizione una procedura molto semplice per presentare le domande di assegno unico universale: la maggior parte delle informazioni verranno verificate direttamente dall’istituto, tramite l’incrocio 12 database interni ed esterni.
I canali per fare istanza sono tre: online sul sito internet dell’Inps, tramite Spid, Cie o Cns; telefonicamente, tramite il contact center oppure presso gli istituti di patronato. Le informazioni richieste sono minime: per ogni figlio va compilata una scheda (con codice fiscale ed eventuale disabilità), poi vanno indicati il codice fiscale dell’altro genitore (ove presente), i dati per il pagamento e vanno rese alcune dichiarazioni di responsabilità, oltre all’assenso al trattamento dati.
All’interno della domanda sono presenti diverse casistiche da scegliere per autodichiarare la situazione familiare, utili anche a calcolare l’eventuale diritto a ricevere le maggiorazioni previste sull’assegno spettante per ciascun figlio.
4) Un genitore fa domanda, l’importo può essere ripartito
A fare domanda per l’assegno unico può essere uno qualsiasi dei due genitori. Infatti la misura teoricamente viene riconosciuta in pari misura tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale (“modalità ripartita”) ma può essere corrisposta dall’Inps anche “in misura intera” al richiedente. La scelta va fatta al momento della domanda.