Proroga SUPERBONUS, premiati i condomini, penalizzate le villette

Una proroga su due livelli per il 110%: da un lato le case unifamiliari, dall’altro icondomìni e gli immobili fino a quattro unità. Il disegno di legge di Bilancio 2022,
appena approdato in Senato, ridisegna come di consueto il sistema delle detrazioni per la casa. Stavolta, però, interviene con uno spirito diverso, perché punta a
disegnare un piano pluriennale per i diversi sconti, a partire dal superbonus.

Case unifamiliari
Partendo dalle case unifamiliari, il Ddl dà, anzitutto, una possibilità a chi abbia presentato la Cilas entro il mese di settembre.

Per gli interventi effettuati dalle persone fisiche su unità immobiliari singole, per i quali, alla data del 30 settembre, sia stata effettuata la Cila, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute fino al 31 dicembre del 2022. Stessa possibilità di coprire tutto il 2022 con i lavori ci sarà per gli interventi che comportino la demolizione e ricostruzione di edifici, per i
quali risultino avviate entro settembre le formalità amministrative per l’acquisizione  del titolo abilitativo.

-La stretta sull’Isee
Per chi non ha presentato la Cilas entro settembre, invece, la situazione diventa molto più complessa. Bisognerà, infatti, rispettare alcuni requisiti per avere la detrazione del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022: l’unità dovrà essere adibita ad abitazione principale, e chi la ristruttura dovrà avere un Isee non superiore a 25mila euro annui. In pratica dovrà avere un reddito medio-basso, anche se nella relazione tecnica al Ddl di Bilancio 2022 si legge che la spesa per interventi sulle abitazioni principali di persone fisiche è stimata al 75% del totale e che, di questa, il 67% dovrebbe riguardare chi rientra nei limiti dell’Isee a 25mila euro.

-I condomìni
Avranno a disposizione un assetto molto più favorevole, invece, gli interventi (demolizioni con ricostruzioni comprese) effettuati dai condomìni e dalle persone fisiche su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario.
In questi casi la detrazione spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025, ma con una riduzione progressiva: sarà, quindi, nella misura del 110% per le
spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, del 70% per quelle sostenute nell’anno 2024 e del 65% per quelle sostenute nel 2025.
Grande fermento, quindi, tra i condòmini, molti dei quali hanno ripreso seriamente a discutere dell’opportunità di utilizzare il superbonus.

E il superbonus scatta sugli importi pagati (anche attraverso la cessione del credito),
che possono essere versati solo con l’asseverazione che attesti la loro esecuzione, sia
per il saldi avanzamento lavori che per la fine degli stessi.

Lavori trainati penalizzati
I condòmini dovranno poi stare molto attenti ai lavori “trainati” nel loro
appartamento: come è spiegato a pagina 2, se non ci sarà un ripensamento in sede di discussione parlamentare sulla legge di Bilancio, questi potranno rientrare nel
superbonus per le spese pagate solo sino al 30 giugno 2022.

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